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Negli anni Settanta del 19° secolo, si affermò un nuovo tipo di viaggiatore: il giramondo sul modello di Phileas Fogg. La nuova mostra temporanea al Castello di Prangins segue le orme di migliaia di turisti che viaggiarono per il mondo tra il 1869 e il 1914, per lo più occidentali e benestanti. Tra di loro c'erano anche alcuni svizzeri che portarono con sé resoconti, ricordi e collezioni di manufatti dalle loro soste in Egitto, India, Giappone e Stati Uniti. La mostra mostra anche come il viaggio nel mondo sia diventato un motivo onnipresente nella cultura popolare dopo il successo mondiale del romanzo di Jules Verne, di cui sono esposti i manoscritti originali. Infine, la mostra esamina i numerosi dispositivi ideati per consentire a chiunque di fare il giro del mondo in poltrona senza muoversi da casa.
Venite a trascorrere momenti emozionanti, divertenti, stimolanti, istruttivi o divertenti allo Château de Prangins! Viene offerta una vasta gamma di attività, specialmente immaginate e progettate per diversi tipi di pubblico e gruppi. Un team esperto ed entusiasta vi sta aspettando.
Visite guidate sono possibili durante e fuori dall'orario di apertura.
Iscrizione |
due settimane in anticipo |
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Durata |
60 minuti; altre offerte su richiesta |
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Partecipanti |
25 persone al massimo |
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Lingue |
Tedesco, francese, italiano e inglese. Altri su richiesta. |
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Prezzio |
CHF 120 pour la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 par persona. Ingresso libero per bambini e ragazzi fino ai 16 anni. |
accessibility.sr-only.person_card_info Contatto
Viaggi intorno al mondo. Da Jules Verne ai primi globetrotter
A partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, viaggiatori e viaggiatrici benestanti percorrono il globo in treno e in nave per il puro piacere di farlo. Completarne il periplo in 80 giorni è una vera e propria impresa, di cui darà conto la penna di Jules Verne. Tra quanti portano a termine il viaggio, figurano anche alcuni globetrotter svizzeri. Dal 6 aprile al 26 ottobre 2025, una nuovissima mostra, basata su una ricerca condotta dall’Università di Ginevra con il sostegno del Fondo nazionale svizzero, presenta la conquista del globo da parte dei turisti.
In pieno 19° secolo, epoca segnata dalla rivoluzione industriale e dalla colonizzazione, il diffondersi dei trasporti riduce le distanze rendendo accessibile gran parte del globo. Lo sviluppo di ferrovie e piroscafi apre la strada ai viaggi turistici intorno al mondo.
L’esposizione racconta come il giro del mondo, un tempo appannaggio esclusivo degli avventurieri, diventi un’esperienza alla portata di turisti facoltosi in cerca di evasione. Jules Verne dà conto, quasi in tempo reale, del fiorire di questo fenomeno nella cronaca dello straordinario viaggio compiuto in 80 giorni da Phileas Fogg: i due manoscritti originali del romanzo, pubblicato nel 1872, sono in mostra a Prangins.
Tra le migliaia di persone che completano un viaggio intorno al mondo fra il 1869 e il 1914, alcune sono di nazionalità svizzera: a loro, la mostra dedica un posto d’onore.
Che decidano di partire usufruendo dei pacchetti «tutto compreso» allestiti dalle agenzie o lasciando più spazio all’improvvisazione, i primi giramondo esplorano il globo seguendo un itinerario composto da tappe più o meno obbligate nell’emisfero settentrionale: Londra, Parigi, Alessandria d’Egitto, Suez, Aden, Bombay, Calcutta, Singapore, Hong Kong, Yokohama, San Francisco, Salt Lake City e New York.
Durante il viaggio, questi esponenti del «bel mondo» fanno incetta di souvenir, gingilli, cartoline, fotografie e aneddoti. Oggetti che oggi, per gentile concessione di collezioni private e istituzioni pubbliche, scandiscono la mostra allestita su due piani al Château de Prangins: un itinerario immersivo creato attraverso installazioni che evocano il richiamo dell’Altrove. L’esposizione ci aiuta quindi a capire come, all’alba del XX secolo, il giro del mondo diventi un tema onnipresente nella cultura popolare. Si moltiplicano infatti i dispositivi – visivi e letterari – che permettono di compiere questa esperienza senza spostarsi da casa.
La mostra evoca anche il contesto storico in cui vanno collocate le avventure dei giramondo smaniosi di conquista: per questi turisti, figli e figlie delle grandi potenze coloniali, il globo terrestre è né più né meno che un grande terreno di gioco. L’imperialismo, il capitalismo e il progresso tecnico mettono il mondo a loro disposizione.
A mo’ di epilogo, la sezione conclusiva mostra fino a che punto questa pratica rimanga attuale, invitando il pubblico a riflettere sul senso che – eventualmente – si può ancora dare oggi al globetrotting.
Viaggi intorno al mondo. Da Jules Verne ai primi globetrotter è frutto di una collaborazione con il dipartimento di geografia dell’Università di Ginevra e fa parte di un progetto di ricerca del Fondo nazionale svizzero.
Documenti
Immagini
Tatiana Oberson
Responsabile Comunicazione, marketing e fundraising

La mostra sarà accompagnata da un catalogo: La Manie des tours du monde (La mania dei viaggi nel mondo). Quest'opera collaborativa, illustrata con 256 immagini, racconta la storia di come l'Occidente si sia entusiasmato per questa pratica turistica alla fine del XIX secolo. All'incrocio tra geografia culturale, storia dei viaggi e studi visivi, il libro adotta una prospettiva critica su come il mondo sia diventato un'attrazione turistica e mette in discussione l'immaginario associato alla pratica del girovagare.
La manie des tours du monde, pubblicato da Liénart éditions, 248 pagine, 256 immagini, brossura a colori.
Prezzo CHF 49.-
ISBN : 978-2-35906-459-9
Per ordinare: +41 (0)22 994 88 90
o info.prangins@museenational.ch
o disponibile nel negozio del museo
- Direzione generale Museo nazionale svizzero Denise Tonella
- Direzione Museo nazionale svizzero – Château de Prangins Helen Bieri Thomson
- Direzione del progetto Helen Bieri Thomson
- Curatela Jean-François Staszak, Helen Bieri Thomson
- Co-curatela Raphaël Pieroni, Barbara Bühlmann, Marie-Hélène Pellet, Matthieu Péry
- Consulente scientifico Lionel Gauthier
- Testi Jean-François Staszak, Raphaël Pieroni, Fabio Rossinelli mit Beiträgen von Julien Beal, Helen Bieri Thomson, Barbara Bühlmann, Marie-Dominique de Preter, Jonathan Fellay, Régis Huguenin-Dumittan, Marie-Françoise Montaubin, Marie-Hélène Pellet, Matthieu Péry
- Testi in lingua facile Marie-Dominique de Preter avec l’assistance d’Ines Berthold et la relecture de Catherine Charpié de Pro Infirmis
- Traduzioni Claudia Grosdidier, Alessia Schiavon, Geoffrey Spearing
- Scenografia Raphaèle Gygi
- Grafica espositiva Flyingkoenig
- Attrezzatura espositiva Actoform SA, Borella & Fils, Dekomat AG, L’Atelier: Joël Barre, Moderne Metallbearbeitung GmbH, Alder Stahl und Schweiss
- Pittura Nigro & Fils Peinture
- Impressioni Beecolor SA, Datatype SA, BSR Imprimeurs SA
- Direzione tecnica e illuminazione Philippe Humm, André Schärer
- Consulente tecnico Werkbüro: Lene Heller
- Marketing e comunicazione Tatiana Oberson, Sylvie Nickbarte
- Grafica pubblicitaria L'ADMP, Nyon
- Mediazione culturale Marie-Dominique de Preter, Ines Berthold, Luca Berini, Marco Danesi, Noha El Sadawy, Sylvain Frei, Valérie Guillermin, Debra Kinson, Hester Macdonald, Sylvie Nickbarte, Nathalie Pellissier, Alessandro Ratti, Jawad Reddani, Stéphane Repas Mendes, Armelle Rochat, Anouk van Asperen, Anne Vernain-Perriot, Madeleine Wüthrich
- Controllo finanziario Odile Rigolet
- Diritto Béatrice Käser
- Ricevimento del pubblico Véronique Laurent, Elisabeth Ottiger, Anita Racchetta
- Servizio prestiti Laura Mosimann, Cristina Kaufmann, Claudio Stefanutto, Samira Tanner
- Film-audio interview Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann
- IT/Web Alex Baur, Ueli Heiniger, Danilo Rüttimann
- Postazioni interattive Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro
- Archivio fotografico Andrea Kunz, Fabian Müller
- Fotografia Jörg Brandt, Felix Jungo
- Direzione generale del Centro delle collezioni Markus Leuthard, Roman Aebersold
- Direzione dei lavori di conservazione Véronique Mathieu
- Conservazione e assemblaggio degli oggetti Iona Leroy, Sarah Longrée, Charlotte Maier, Véronique Mathieu, Gaby Petrak, Ulrike Rothenhäusler, Peter Wyer, Tino Zagermann
- Registrazione degli oggetti David von Arx
- Gestione del deposito Markus Scherer, Svenja Mülhauser, Milan Tomic
- Installazione e assemblaggio degli oggetti David Blazquez, Christian Affentranger, Simon d’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Aymeric Nager
- Bibliothèques d’Amiens Métropole
- Bibliothèque Municipale de Nantes, Fonds Jules Verne
- Bibliothèque nationale de France (BnF)
- Alessandro Botteri Balli, ARTEF, Zürich
- Fondation suisse des trains miniatures, Crans-Montana
- MAH Musée d’art et d’histoire, Ville de Genève
- Maison d’Ailleurs, Yverdon-les-Bains
- Musée de la communication, Berne
- Musée d’ethnographie de Genève (MEG)
- Musée international d’horlogerie (MIH), La Chaux-de-Fonds
- Musée du Léman, Nyon
- Musée suisse de l’appareil photographique, Vevey
- Musée de la Vallée, La Sapinière, Barcelonnette
- Museo cantonale di storia naturale, Lugano
- Museum Schloss Burgdorf
- ROTH-Stiftung Burgdorf
- Collections particulières
Per il loro aiuto nella ricerca, il sostegno finanziario e le fruttuose collaborazioni, ringraziamo le istituzioni e i privati seguenti:
Partner
- HEAD - Genève
- Université de Genève
Sponsorizzazione
- Hirzel-Stiftung
- Loterie Romande
- Fondation philanthropique Famille Sandoz
- Association des Ami-es du Château de Prangins
- Fondation Goblet
Privati
- Alessandro Botteri Balli
- Elio Genazzi, Museo di Valmaggia, Cevio
- Bernard Jacqué
- Antonella Morlacchi
- Eugénie Pereira Couttolenc
- Stéphanie Soubrier